dott. Matteo Palmisani

La Scoliosi dell'adulto.

La scoliosi dell’adulto si divide in tre grandi gruppi: la scoliosi idiopatica che è evoluta in età adulta, la scoliosi de novo e la scoliosi secondaria a malattie dell’apparato locomotore (malatie reumatiche ecc.)

Nella scoliosi idiopatica dell’adulto (fig. 17-18- 19), la deformità vertebrale è nota fin dall’adolescenza ed è poi evoluta attraverso un lento peggioramento verso una forma più grave. Il peggioramento è spesso lento ma progressivo in particolare per le forme di scoliosi che alla fine della crescita presentano un valore angolare superiore ai 30°. Oltre al valore angolare numerosi altri fattori possono incidere sul peggioramento della scoliosi idiopatica dell’adolescenza nell’adulto. Tra questi il tipo di attività lavorativa svolta, la costituzione fisica ed il numero di gravidanze.

fig. 17 

fig. 18 

Fig. 19 – Scoliosi idiopatica dell’adulto,
prima e dopo l’intervento

La scoliosi degenerativa dell’adulto viene definita “de novo” in quanto si tratta di pazienti che non erano affetti da scoliosi nell’adolescenza ma la grave e precoce degenerazione dei dischi intervertebrali e delle strutture capsulo legamentose ha determinato un progressivo incurvamento della colonna vertebrale determinando l’insorgenza di una scoliosi. Si tratta di pazienti in genere di età superiori a 50 anni, di sesso femminile che presentano una scoliosi di lieve entità e con assente o scarsa rotazione dei metameri vertebrali. La scoliosi che compare in età adulta dopo i 45 anni a causa dei fenomeni degenerativi del rachide detta “scoliosi de novo” (Fig 20-21).

fig. 20 

fig. 21

Scoliosi

“De Novo”

intervento

 

Clinicamente è caratterizzata da un lento peggioramento e dall’insorgenza di dolore e limitazione della motilità a livello del rachide lombare associata a volte a dolori che si irradiano agli arti inferiori (sciatalgia o cruralgia) e raramente a deficit neurologici per compressione radicolare o stenosi del canale vertebrale lombare e claudicatio neurogena (difficoltà alla deambulazione per l’insorgenza di crampi e dolori agli arti inferiori).
Nella maggioranza dei casi il trattamento è conservativo con antidolorifici, busto ortopedico e fisioterapia.
Il trattamento chirurgico va intrapreso solo in casi veramente selezionati: in presenza di grave peggioramento, dolore che non recede al trattamento conservativo o in presenza di claudicatio neurogena o deficit neurologici periferici.
Nell’età adulta l’intervento è gravato purtroppo da una maggiore incidenza di complicazioni.
Il trattamento della scoliosi dipende principalmente dall’età e dal valore angolare della deformità come rappresentato nella seguente tabella riassuntiva.